Fino al 28 febbraio le domande per il Bonus restauro di immobili di interesse storico e artistico

A partire da oggi, possono essere trasmesse al Ministero della Cultura le domande per il riconoscimento del Bonus restauro di immobili di interesse storico e artistico.

Ricordiamo che, in base alle risorse disponibili nel Fondo per il restauro, l’agevolazione spetta alle persone fisiche che detengono, a qualsiasi titolo, gli immobili  per le spese sostenute negli anni 2021 e 2022 relativamente a interventi di manutenzione, protezione o restauro.

Il Bonus si concretizza in un credito d’imposta nella misura del 50% delle spese, fino a un massimo di 100.000 euro.

Il credito può essere usato in compensazione oppure ceduto (anche parzialmente) ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari.

Attenzione va prestata al fatto che

  1. il credito d’imposta spetta a condizione che l’immobile non sia utilizzato nell’esercizio di impresa;
  2. non è cumulabile con qualsiasi altro contributo o finanziamento pubblico;
  3. non è cumulabile con la detrazione per le spese sostenute dai soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro delle cose vincolate (art. 15, comma 1, lettera g) del TUIR – DPR 917/86).

Le istanze per il riconoscimento del credito d’imposta sono presentate in via telematica dal 1° al 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui è stata sostenuta la spesa per la realizzazione dell’intervento conservativo.

Le domande devono essere indirizzate al Ministero della Cultura – Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (DG ABAP).

Lo scorso dicembre, la DG ABAP ha predisposto il modulo da utilizzare per la presentazione delle istanze relative agli interventi effettuati nel 2021, nonché la documentazione da allegare. Entro il 31 dicembre 2022, provvederà, se necessario, all’aggiornamento del modulo.

Questa la seguente documentazione da presentare:

  • domanda in carta da bollo compilata con l’indicazione delle generalità, della residenza e del codice fiscale del richiedente, sottoscritta digitalmente;
  • estremi del provvedimento di tutela;
  • copia del provvedimento di autorizzazione del progetto di restauro, rilasciato ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs. 42/2004;
  • dichiarazione di assenza contributi o contributi goduti. Dichiarazione dei contributi pubblici o privati goduti, riferiti ai lavori oggetto della richiesta e dei relativi importi;
  • dichiarazione di inizio e di fine dei lavori a firma dall’architetto incaricato della direzione dei lavori;
  • consuntivo di spesa giurato a firma dall’architetto incaricato della direzione dei lavori, con l’indicazione degli interventi realizzati entro il 31 dicembre del 2021 o del 2022 (in forma di computo metrico estimativo redatto sulla base di prezzari ufficiali ed eventuale analisi dei prezzi);
  • elenco delle lavorazioni, ciascuna con il relativo costo, per le quali si chiede il credito d’imposta a firma dall’architetto incaricato della direzione dei lavori ;
  • Documentazione fotografica a consuntivo.

In fondo all’articolo, trovate lo schema delle fasi e delle tempistiche del procedimento.

Documenti e link aggiuntivi

Schema delle fasi e delle tempistiche del procedimento Vedi il documento
Criteri e modalità di gestione e di funzionamento del Fondo per il restauro e per altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico Vedi il documento
Codice dei Beni Culturali - Definizione di restauro all'articolo 29 Vedi il documento

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